Di Cindy Fogliani
Oltre a produrre energia in modo sempre più efficiente, ecologico ed economico, i pannelli fotovoltaici moderni possono divenire veri e propri elementi architettonici che concorrono all’estetica di un edificio, alla sua solidità e sicurezza.
Kim Bernasconi ha cominciato agli albori; formatasi quale ingegnere in microtecnologia a Neuchâtel, tutti si aspettavano che proseguisse la carriera nel settore orologiero, come succede d’abitudine in quella regione e com’era tradizione anche all’interno della sua famiglia, invece no: «Per caso sono venuta a conoscenza di un piccolo progetto innovativo per la creazione di celle solari flessibili e subito ho sentito la chiamata: mi entusiasmava l’idea di mettermi al servizio di una tecnologia che a quel tempo godeva di scarsa considerazione ma che per me, che sono da sempre molto legata alla natura, rappresentava un’opportunità ecologica».
L’azienda non era pronta per assumerla e lei si è offerta volontaria, in seguito è stata assunta e ha partecipato al progetto per alcuni anni in una squadra giovane, motivata e innovativa. Giunta in Ticino al seguito del marito ha poi operato come ricercatrice alla SUPSI di Lugano: «In qualità di ingegnere mi sono sempre concentrata sulla funzionalità e l’efficienza di una tecnologia, mai sul suo lato estetico. Alla SUPSI, a fianco di alcuni architetti, abbiamo invece lavorato molto su questo aspetto. Ci siamo dunque occupati di impianti integrati che possono essere totalmente mimetizzati, per esempio con pannelli trasparenti che sostituiscono il vetro, oppure che valorizzano l’edificio, come le coperture integrate o appositi rivestimenti per le pareti che oggi possono essere anche colorati».
Tra le ultime realizzazioni vi è il supermercato Migros di Bellinzona completamente rivestito da pannelli fotovoltaici. «Ci si è detti: dal momento che dobbiamo rivestire la facciata, tanto vale utilizzare un materiale che produca energia e riceva sovvenzioni». Un ragionamento che non fa una grinza oltretutto che il fotovoltaico in facciata ha i suoi atout: «La Confederazione lo promuove con un contributo maggiorato in quanto produce energia nel momento di maggior bisogno, ovvero in inverno. Producendo sia sulla facciata sia sul tetto possiamo sfruttare al meglio il sole invernale e quello estivo».
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